Per gli auguri di Pasqua, quest’anno, vorrei portarvi tutti in gita al sepolcro.
Prego, entrate.
Ecco, guardate bene. Questo luogo è come uno specchio.
Ora, se vedete il vuoto – e se lo vedete vuol dire che lo sentite – bisogna che qualcuno vi dia uno scappellotto.
Il vuoto, infatti, lo sentiamo quando ci manca qualcosa cui tenevamo. Un po’ come la delusione. E nel sepolcro, l’unica cosa che avremmo potuto trovare è la morte. Possibile che ci manchi la morte? Meglio darne due di scappellotti.
Se vedete uno spazio, invece, siete sulla buona strada.
Perché la differenza tra un vuoto e uno spazio è che il primo è il risultato di una assenza, il secondo la speranza di una presenza.
Se vedete uno spazio, siete uomini e donne di speranza. Persone che non guardano al passato ma al futuro.
E se il vuoto ha già definito cosa manca, lo spazio lascia a noi la decisione di come riempirlo. Non di morte, quindi, ma di vita.
Auguri di buona Pasqua. Che la vostra vita sia uno spazio da riempire delle più belle sorprese. Quelle in cui non dobbiamo mai smettere di credere.
Giuseppe Pironti