Carissimi, quest’anno sono un po’ in ritardo con il messaggio di Avvento. In verità, fino a pochi minuti fa non avevo in mente di scriverlo. Poi, preso da quella comune smania di curiosare sui social, mi sono imbattuto in qualche post e in qualche foto e ho sentito un impulso a rimediare a questa mia imperdonabile mancanza.
Un post in particolare mi ha smosso, quello in cui alcuni amici mostravano il volto bello dell’Azione Cattolica. In un attimo i ricordi si sono impossessati di me e ora sono qui a scrivere ciò che avrei dovuto già raccontarvi.
Siamo nella domenica che precede l’8 dicembre, festa particolarmente cara all’A.C. perché vede tutti i soci impegnati nel tesseramento. Questa festa, per l’Associazione, è il sì ad una appartenenza. Quale? Quella alla Chiesa e a Gesù in uno stile che, per chi lo sceglie, è quello giusto. Come lo è qualsiasi altro, sia chiaro, purché sia scelto.
Questo sì, viene detto nel tempo dell’Avvento che mi piace definire il tempo della pazienza.
La pazienza, se posso permettermi di darne una definizione personale, non è una semplice attesa. Piuttosto, è la capacità di attendere i tempi maturi mentre il nostro animo scalpita, mentre i nostri desideri picchiano forte alle porte di un tempo che sentono come prigione.
La pazienza, se ancora posso consentirmi tale definizione, è il dialogo che mettiamo in atto con la nostra voglia di felicità.
Perché la felicità corre, ha una mente acuta, un intuito formidabile, e perciò arriva sempre prima. È dura farla attendere. Forse è per questo che nel Vangelo della Resurrezione Giovanni arriva per primo al sepolcro ma poi non entra, attende pazientemente l’arrivo di Pietro. Ma attende lì davanti, non rallenta la sua corsa.
Tornando ai miei ricordi, questi giorni che precedono la festa dell’Immacolata, la festa del sì, erano giorni di impellente attesa. Una parentesi di sana freneticità in un tempo di pazienza.
Per aiutarci a vivere questo Avvento, ho pensato allora di raccontarvi questi ricordi, come una testimonianza, con l’augurio che questo tempo serva a tutti noi per non rallentare la corsa verso ciò che ci rende felici ma senza bruciare le tappe.
Abbiamo bisogno di vedere che quanto desideriamo è possibile, anche se chiede il suo tempo. Se anche non possiamo entrare subito in quel sepolcro, lì davanti abbiamo bisogno di sapere che nessuna pietra ne chiude l’ingresso… o l’uscita. Abbiamo bisogno di rendere la nostra vita un cammino fatto di scelte nostre sotto la guida dello Spirito. Abbiamo bisogno di quella libertà interiore che Gesù viene a portarci con la sua nascita e che ci libera dai timori e dalle paure che ci immobilizzano in una vita che non è nostra. Abbiamo bisogno di incontrare un Dio che ci ama per quello che siamo e che sarà sempre dalla nostra parte. Abbiamo bisogno, perché no, di una Chiesa, di persone che ci mostrino proprio questo Dio e non un altro.
Buon Avvento a tutti noi.
Giuseppe Pironti
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Bellissimo messaggio Don
Grazie