Padre Stanko Perica, direttore del Jesuit refugee service per l’Europa sud-est, da Bihac: I campi sono sovraffollati, ma il governo bosniaco non ne realizza altri, anzi la popolazione chiede di chiudere quelli che ci sono. L’unica alternativa a questa migrazione “disumana” – ci dice – sono i corridoi umanitari.
Leggiamo dal sito Vaticannews:
Sta arrivando la primavera anche a Bihac e nei 5 campi profughi nei dintorni della città bosniaca, al confine con la Croazia, e agli oltre 8 mila migranti, in attesa da tempo di entrare nell’Europa “dei ricchi” se ne stanno aggiungendo altri in arrivo dalla Serbia. Ma i campi sono già sovraffollati, ci spiega padre Stanko Perica, il direttore croato del Jesuit refugee service per l’Europa sud-est (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Kosovo e Montenegro), e cresce così il numero dei profughi che vivono, “in cattive condizioni, nella foresta o negli edifici abbandonati, e cercano aiuto”.
I migranti non sono solo in mare, molti attraversano la cosiddetta rotta balcanica per arrivare in Europa. Ma cos’è la rotta balcanica? Cosa vivono i migranti che la attraversano?
Tutto questo e tanto altro durante la prossima puntata di 1530 – una voce amica il prossimo 4 maggio alle ore 19.30; ne parleremo con Daniele Bombardi di Caritas Italia.